Giuria del pubblico e giuria ufficiale: i volti dietro le votazioni del RIFF 2019

Storicamente vicina alla concezione più popolare del cinema, la rassegna del RIFF continua a mettere in primo piano il gradimento del pubblico rispetto a quello di una cerchia preselezionata. Nonostante ciò, il ruolo dei giudici resta fondamentale nel decretare l’importanza di un’opera anche in rapporto a chi nel Cinema lavora, al di là di chi ne fruisce. Ecco dunque che le premiazioni del Rome Independent Film Festival saranno ancora una volta divise in due.

Alla sezione documentari, il peso del voto finale sarà dato agli spettatori. Armati di carta e penna forniti dagli organizzatori, i presenti in sala saranno liberi di esprimere votazioni e preferenze sulle pellicole a loro sottoposte.

Discorso diverso per l’ambito fiction, dove un gruppo di volti noti del cinema italiano e non sarà chiamato ad eleggere l’effettivo trionfatore della selezione. Tra i nomi della giuria spiccano quest’anno quello di Vincenzo Alfieri, lanciato la scorsa stagione con il suo I Peggiori e proprio in queste settimane in uscita con Gli Uomini D’Oro; ad affiancarlo, i protagonisti delle masterclass in musica e critica Stefano Ratchev e Nadia Zavarova; il veterano della scrittura Salvatore Basile; i critici Brend Behmer e Tatiana Covor; il musicista anglo-argentino Diego Petrecolla. Una commissione più diversa e internazionale possibile, pensata per rendere conto di tutti gli aspetti che compongono la complessità di un’opera cinematografica.

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